Successivamente, comunque, l'addestramento prosegue allo stesso modo. Non c'è praticamente tempo per il riposo. Se ci fosse un'ora libera in programma per l'ora di pranzo, di sicuro è persa dato che dobbiamo mangiare, pulire le uniformi a fare svariati piaceri ai nostri amati sottufficiali. Il tempo se ne va in addestramento sul campo, poligono di tiro, tiro al bersaglio, ginnastica, esercizi alla baionetta, manutenzione del fucile e marce. Ci strapazzano in tutti i modi possibili. Letteralmente attraversiamo interi campi scivolando. Torniamo ai nostri alloggi che sembriamo porci che sguazzano nel letame. Le nostre uniformi, dalla testa ai piedi, sono piene del fango dei campi arati Francesi. Ma ogni volta che andiamo in parata le armi e le uniformi devono essere lucide come specchi. Ci vengono richieste cose straordinarie, a noi giovani reclute. L'addestramento è al di là delle nostre possibilità. Durante un addestramento tra Vis-en-Artois e Guémappe, che non era altro che, per tutta la mattina, eseguire ordini tipo: "In piedi, avanti, avanti!" e poi "giù!",ho perso il mio vanghetto da trincea. Tornati al campo, ho fatto rapporto sulla perdita al mio caporale. Una volta sola nella vita puoi essere così stupido come una recluta! Per punizione mi ha rimandato indietro al campo di addestramento a cercare il vanghetto. Ovviamente non l'ho trovato.



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