
Alle 05.30 del mattino lasciamo il campo di Suzanne. In marcia passiamo per Marincourt. Appena passato il paese, uno stormo di 12-15 aerei Inglesi compare sopra di noi. Certamente la nostra lunga colonna in marcia è per loro un buon obiettivo. Non c'è alcuna possibilità di sfuggirgli. Sulla sinistra della strada su cui marciamo si trova un grande accampamento militare. Più di 20 bombe si schiantano su di esso. L'imprevisto attacco costerà molte vittime. Il perché gli aeroplani non abbiano attaccato noi rimane per me un mistero. Ci mettiamo in marcia per Nurlu via Montauban, Guillemont, Ginchy, Combles, Frègicourt, Sailly-Sallisel, St. Pierre Vaast fino a Manancourt. Ci troviamo di nuovo nel mezzo della desolata Somme, sulla terra insanguinata. Ovviamente non c'è più alcuna traccia di tutti paesi che abbiamo attraversato. La foresta di St. Pierre Vaast è tale solo di nome; non è rimasto neanche un tronco d'albero. Siamo in una terra brulla. Marciamo senza sosta per tutto il giorno in un caldo soffocante ed arriviamo a Nurlu nel pomeriggio.

